Sergio Basso ha vissuto in Cina a più riprese, sin dal 1996. Proprio in Cina è stato assistente alla regia e dialoghista di Gianni Amelio sul set del film La stella che non c’è. Si è diplomato in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, Roma. Ha un diploma triennale di regia e recitazione con Jurij Alschitz, sotto l’egida della Gitis, Accademia d’Arte Drammatica di Mosca.
“Amori elementari” è il suo primo film narrativo, uscito in sala nel febbraio 2014, contestualmente al romanzo omonimo per i tipi della Salani.
In precedenza ha girato molti documentari, premiati in diversi festival internazionali: Locarno, Annecy, Nyon, Beijing, Torino, Mosca, Rio de Janeiro, Toronto. Ha vinto il Premio per il Miglior Film Sportivo al Festival International du Film Sportif nel 2013 (con “19 e 72”, su Pietro Mennea) e nel 2015 (con “Amori elementari”).
Ha collaborato tra gli altri anche con l’ONU, la NOKIA, Il Corriere della Sera, TELECOM Italia, Save the Children, la casa editrice IlSole24ore, SKIRA, l’Istituto dei Beni Culturali dell’Emilia Romagna, l’Università degli Studi di Milano, l’Università di Oxford, il Museo MAXXI di Roma, la Scuola Holden.
È un membro dell’European Documentary Network. Ha ricevuto la borsa Movin’up 2008 per i Giovani Artisti Italiani. È tra i vincitori del Premio Solinas – Documentario per il Cinema 2009.
Dal 2001 è direttore artistico della Compagnia Teatrale Teatraz.
Alterna il lavoro di regia sul set alla ricerca accademica. Ha studiato paleografia greca alla Scuola Vaticana di Paleografia Greca e alla Oxford University. È PhD candidate all’Università di Roma 3 in filologia bizantina. È laureato in Lingue e letterature Orientali all’Università Ca’ Foscari di Venezia ed in Lettere Classiche all’Università degli Studi di Milano. È junior curator al Museo Bizantino dell’Abruzzo.
Ha insegnato documentario storico-artistico al Centro Sperimentale di Cinematografia e ha tenuto masterclass in diverse università anche all’estero, dalla University of Auckland (New Zealand) alla FAMU di Praga.
In teatro ha lavorato, tra gli altri, con Pëtr Fomenko, Eimuntas Nekrosius e Philippe Delaigue.
Più recentemente si è dedicato allo sviluppo di diverse piattaforme crossmediali con Il Corriere della Sera e alla sperimentazione nel campo dell’animazione, vincendo il Festival d’Annecy.
Nel 2014 è stato chiamato a Beijing per girare un documentario in cinese per il prime time della tv di stato cinese, CCTV 6, dedicato alla rinascenza della dinastia Han nel primo d.C.
L’invito è stato rinnovato nel 2016: ha girato per BeijingTV il documentario per l’ottantesimo della Lunga Marcia, con cui ha vinto il China Award 2016.