Cosa
Vent’anni fa, un sesto della popolazione del Bhutan venne esiliato perché chiedeva maggiori diritti democratici al sovrano.
Questi reietti vivono da due decenni in un campo profughi in Nepal.
Ora verranno “ricollocati”: negli Stati Uniti, in Australia, Danimarca, Svezia, Norvegia, Regno Unito.
Seguiamo uno di questi rifugiati, una ragazza di quattordici anni, nella sua odissea, mentre chiede semplicemente una soluzione diversa.
Lei vuole tornare a casa.
Come
Tutti si aspettano che la vicenda di questi profughi venga raccontata in maniera melodrammatica.
La nostra scommessa è di credere nell’ironia come arma per raccontare una tragedia.
Un musical documentary.
Un ibrido nuovo. Come stiamo procedendo?
Abbiamo sbobinato le testimonianze raccolte.
Abbiamo raccolto le melodie tipiche dei profughi Lhotshampa con l’aiuto di Lochan Rijal, etnomusicologo del Dipartimento di Musicologia dell’Università di Kathmandu.
Con professionisti di Bollywood adatteremo le testimonianze come lyrics delle melodie e coreograferemo le danze all’interno del campo profughi.
I rifugiati non ci racconteranno il loro passato.
Non ci spiegheranno cosa vuol dire perdere la propria identità.
Ce lo canteranno.
Bollywood incrocia un campo profughi.